Sequestrato il sito Genesis Market: il mercato nero delle informazioni

Genesis Market è un sito web che opera nella darknet, ovvero la parte nascosta e non indicizzata del web, ed è dedicato alla compravendita di informazioni sensibili, illegali o pericolose. Tra i suoi prodotti più richiesti ci sono le credenziali di accesso a banche, social network, siti di e-commerce e altri servizi online, ma anche carte di credito clonate, documenti falsi, malware e botnet.

Il sito, che esiste dal 2019, è uno dei tanti mercati neri presenti sulla darknet, ma si distingue per la vastità dell’offerta e la qualità del servizio. Genesis Market è infatti un marketplace molto ben organizzato e protetto, con un sistema di feedback e recensioni per gli acquirenti e i venditori, e un sistema di criptaggio avanzato per garantire l’anonimato degli utenti e la sicurezza delle transazioni.

Per accedere al sito è necessario utilizzare il browser Tor, che consente di navigare in modo anonimo sulla darknet, e avere un account con saldo sufficiente per acquistare i prodotti. I prezzi variano a seconda della tipologia di informazione o servizio richiesto, ma in media si aggirano intorno ai 100-200 dollari.

Genesis Market è un luogo di grande rischio e illegalità, e il suo utilizzo è considerato un reato penale in molti paesi. Inoltre, il sito è soggetto a frequenti attacchi informatici da parte delle autorità, che cercano di smantellare il mercato e arrestare i suoi gestori e utenti.

In conclusione, Genesis Market rappresenta un esempio estremo della darknet e delle sue potenzialità per il crimine informatico. La sua esistenza e la sua attività sono una minaccia per la sicurezza delle informazioni e la privacy degli utenti, e la lotta contro il mercato nero delle informazioni deve essere una priorità per le autorità e le organizzazioni di sicurezza informatica.

Certamente, la chiusura di Genesis Market è stata un’operazione internazionale coordinata da diverse forze dell’ordine di 16 paesi, tra cui l’Italia, che ha portato alla messa in sicurezza del sito e all’arresto dei suoi gestori e venditori.

L’operazione, denominata DisrupTor, è stata condotta tra marzo e aprile del 2020, ed è stata il risultato di un’indagine durata mesi condotta dalle agenzie di polizia internazionali e dai servizi segreti di vari paesi. La cooperazione tra queste autorità ha permesso di identificare i responsabili del sito e i loro server, e di sequestrare numerose informazioni, dati e risorse informatiche utilizzate per gestire il mercato.

Secondo le autorità, Genesis Market era diventato uno dei mercati neri più importanti e influenti della darknet, con decine di migliaia di utenti attivi e una vasta offerta di informazioni illegali, come dati di carte di credito clonate, password di accesso a servizi online, malware e botnet. Grazie all’operazione DisrupTor, le autorità sono riuscite a bloccare il sito e a impedire la diffusione delle informazioni e dei dati illegali.

L’operazione DisrupTor ha dimostrato la capacità delle autorità di cooperare a livello internazionale per combattere il crimine informatico e il mercato nero delle informazioni. Tuttavia, è importante sottolineare che la chiusura di Genesis Market non ha risolto il problema del crimine informatico e della presenza di mercati neri sulla darknet, che continuano ad esistere e a rappresentare una minaccia per la sicurezza informatica e la privacy degli utenti.

Inoltre, è importante tenere presente che l’utilizzo di mercati neri come Genesis Market è un reato penale in molti paesi, e che le autorità stanno intensificando la loro attenzione su queste attività illegali per contrastare il fenomeno e proteggere gli utenti da eventuali danni o attacchi informatici.

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